Ho cominciato a fotografare e a filmare il Pride nel 2012 nella mia città, Palermo, raccogliendo le sue scelte, le sue voci, le sue identità per farle diventare anche la mia, e adottarla come linguaggio, metodo e azione.
Un cammino nel quale la fotografia è diventata strumento di attivismo e costante impegno civile e sociale, una lingua universale onesta e incorruttibile.
Ogni foto racconta quella promessa di uguaglianza, quel respiro di cittadinanza, che durante le manifestazioni per la difesa dei diritti umani e civili organizzate e presiedute dalla comunità LGBTQIA+, trova il suo paradigma eccellente nella parata del Pride.
Attraverso un'approfondita ricerca nel mio archivio personale, frutto di oltre dieci anni di assidua partecipazione e documentazione dell’attivismo LGBTQIA+, ho disegnato un percorso storico e visivo che invita i fruitori a riflettere sulla cultura dell’odio e sulla discriminazione omotransfobica, con il fine di individuare gli strumenti efficaci per contrastare fatti e fenomenologie discriminatorie, e lavorare sulla volontà una cittadinanza fondata sull’equità, l’empatia e il rispetto.